L’Internet delle Cose presuppone l’esistenza di dispositivi che possano collegare ad Internet le Cose: piccoli (nel senso delle dimensioni) sistemi a microprocessore dotati di interfaccie di I/O per acquisire informazioni dal mondo esterno e per comandare attuatori in grado di interagire con lo stesso. Questi sistemi a microprocessore (ovviamente) devono essere collegati alla rete.
Possiamo suddividere questi dispositivi in due grandi famiglie: quelli basati su tecnologia xxduino e quelli basati su linux (o android).
xduino
Il capostipite di questa famiglia è ovviamente la creatura di Massimo Banzi, alla quale si sono ispirati altri prodotti (Seeduino, Freeduino, Olimexino-328, Rainbowduino solo per citarne alcuni) ed altri progetti che, condividendo alcune scelte tecniche di Arduino (un IDE di utilizzo immediato, le dimensioni della board ed i connettori) hanno alzato il tiro creando schede basate su microcontrollori molto più potenti ( Maple STM32 della Leaflabs, Chipkit PIC32 della Microchip) che hanno ispirato Olimexino-STM32 e Pinguino-PIC32 della Olimex.
linux (o android)
Altri produttori invece sono partiti con piattaforme hardware in grado di supportare una distribuzione Linux su schede poco più grandi di una carta di credito, tra le più famose:
- Raspberry PI
- Olinuxino
- BeagleBone
- Cubieboard
- FoxBoard
… e non è finita!
Dal momento che l’appetito viene mangiando, qualcuno ha pensato bene di unire i due mondi, sono nati quindi dei progetti che integrano sulla stessa board su sistema Arduino ed un sistema Linux
- ArduinoYun
- pcDuino
Inoltre gli stessi creatori di Arduino hanno messo in cantiere la versione TRE, basata su un potente microcontrollore ARM, anche Intel si è buttata nella mischia con la sua board GALILEO, ed anche un altro big del silicio (Renesas) è uscita con una potente scheda Arduino compatible : Sakura!